La prima volta in Sbk – Imola 2002

Pubblicato: 28 settembre 2012 in News, Superbike
Tag:, , ,

Basta semplicemente il nome per far rievocare tali sensazioni: ‘Imola 2002’ è un solo vocabolo, ed indica quella che per tanti è stata sicuramente la corsa del secolo.

Due sfidanti: da una parte Troy Bayliss con la sua Ducati 998, dall’altra Colin Edwards, in sella alla VTR SPW del team Castrol. Un mondiale, il 2002, dal doppio volto: prima il dominio dell’australiano di Borgo Panigale; poi, dalla seconda manche di Laguna Seca, il recupero forsennato del Texano di casa Honda. Ad Imola, è una lotta a due. Uno di quei duelli che fanno vibrare gli appassionati. Nessuna tattica, ma una lezione di guida da parte di entrambi al mondo intero.

Imola 2002 è anche la mia “prima volta” a seguire la Superbike dal vivo. Dopo anni, dal 98, a seguire questa categoria stupenda sempre in tv, finalmente da vivo ed in una domenica spettacolare per tanti motivi.

L’emozione era tanta che all’inizio, con gli amici, girammo quasi tutta la pista per trovare la migliore postazione.
Ricordo l’ingresso in pista delle Sbk durante il warm up, ed il primo pilota a salire dalle acque minerali fu un certo australiano in sella alla mitica 998 F02 con quel numero 1.

Da tifosissimo di Troy, rimasi per alcuni secondi senza fiato nel vederlo per la prima volta a pochi mt da me. E quel rombo delle moto, ma specialmente delle Ducati è rimasto impresso in me.

Ma quell’ultima domenica di settembre del 2002, la ricorda anche perchè quel giorno un giovanissimo Vittorio Iannuzzo, conquistava il titolo della nuova categoria Stock1000. Un orgoglio per noi campani, e per me un campano ad Imola. Lo seguivo dall’inizio dell’anno e vederlo coronare un sogno è stato bellissimo.

La giornata con la gara della Stock e la vittoria di Iannuzzo, iniziava proprio bene. Ora si aspettava la vittoria di Troy.

Tutti sappiamo come è andata quella giornata e quante emozioni ci hanno regalato in pista, ma il ricordo più bello per me è arrivato a fine gara.

A fine gara non potevo non fare invasione di pista e correre sotto la podio.

L’ho visto fare, sempre, in tv e dovevo farlo anche io e chissà che restando lì non riuscivo a portare a casa qualcosa.

E così è stato.

Troy lancia il suo casco e lo vedo poco distante da me, dopo un convulso tira e molla, E’ MIO.

Emozione, stupore, gioia, tutto indescrivibile anche a distanza di 10anni da quel giorno. Alla mia prima gara, ho “conquistato” il casco del mio pilota preferito.

Ricordo che dopo la gara telefonai a casa completamente euforico: “Mamma ho preso il casco di Troy” e mia mamma con una freddezza mi risponde “Bravo”. Neppure mio fratello ci credeva, fin quando poi all’arrivo a casa, sono rimasti senza parole.

E’ stato l’inizio di una storia. L’inizio di un’amore/passione cresciuta a dismisura. La Superbike è travolgente, Troy è stato un qualcosa per me di indescrivibile e fonte di tenacia, anche per la vita.

commenti
  1. Avatar di Luterotti Luciano Luterotti Luciano ha detto:

    Grandeeeeeee daniele mi sono commosso a leggere tutto quanto…anche io la penso proprio come te…bellissimo il tuo racconto !!!!! Troy.. ❤

Scrivi una risposta a Luterotti Luciano Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.