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Entrambi i piloti del Ducati Team si sono qualificati in terza fila per il GP de la Comunitat Valenciana, ultima gara della stagione MotoGP 2014, in programma domani sul Circuito Ricardo Tormo.
Sia Crutchlow che Dovizioso avevano disputato due buone sessioni di prove libere ed erano entrati comodamente nelle Q2, ma durante il turno decisivo di qualifica sono stati disturbati dal forte vento e non sono riusciti a compiere un giro perfetto.
Michele Pirro, pilota collaudatore del Ducati Test Team, quattordicesimo alla fine del terzo turno di prove, ha preso parte alla prima sessione di qualifica (Q1) classificandosi al secondo posto. Passato alle Q2 insieme a Bradl, Michele non è però riuscito a far meglio del dodicesimo tempo e quindi domani partirà in quarta fila.
Cal Crutchlow (Ducati Team #35) – 8° (1’31.359)
Sono un po’ deluso dell’esito delle qualifiche: credo che oggi avremmo potuto ottenere di più ma purtroppo la nostra moto ha patito molto il forte vento in pista e ho anche avuto qualche problema di chattering. Tutto sommato però il feeling con la mia GP14 oggi è stato buono: ho potuto spingere con più fiducia e quindi domani sono convinto di poter fare una bella gara.
Andrea Dovizioso (Ducati Team #04) – 9° (1’31.426)
Abbiamo lavorato bene tutto il weekend, ma nel pomeriggio si è alzato un forte vento e ho perso un po’ di feeling con l’anteriore. Non ho più guidato fluido come negli altri turni e purtroppo non sono riuscito a fare i tempi che mi aspettavo. Vedremo le condizioni di domani, ma credo che per la gara dovremmo essere abbastanza a posto.”
Michele Pirro (Ducati Test Team #51) – 12° (1’32.617)
Sono comunque contento perché sono riuscito ad entrare nella Q2. Stamattina non ero soddisfatto perché non ero riuscito a spingere forte e sapevo di potere fare meglio. In Q1 invece ho fatto un buon tempo girando da solo, non distante da quanto avevano girato gli altri piloti Ducati. Purtroppo nella Q2 non avevo più gomme nuove da utilizzare: abbiamo fatto qualche modifica ma alla fine ho preferito non rischiare.

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I due piloti del Ducati Team hanno iniziato positivamente l’ultimo weekend di gara della stagione MotoGP 2014 sul Circuito Ricardo Tormo a Cheste (Valencia). Si è infatti conclusa da poco la prima giornata di prove del GP de la Comunitat Valenciana e Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow hanno ottenuto rispettivamente il terzo e il sesto posto alla fine delle due sessioni di prove libere in programma oggi.
Buona prestazione anche per Michele Pirro. Il pilota collaudatore del Ducati Test Team, in gara a Valencia come “wild card”, ha chiuso la giornata in dodicesima posizione a soli 971 millesimi di secondo da Marquez, autore del miglior crono di oggi.
Andrea Dovizioso (Ducati Team #04) – 3° (1’31.558)
Sono molto contento di come è iniziato questo weekend perché siamo stati veloci sia stamattina che oggi pomeriggio. Abbiamo tenuto un buon passo con la gomma dura: non siamo molto lontani dai primi e credo che domani si potrà ancora migliorare. Ho fatto anche un buon tempo con la gomma morbida, ma non è stato un giro perfetto e quindi anche qui credo di poter fare meglio, ma sono decisamente più soddisfatto per il mio passo con la gomma dura.
Cal Crutchlow (Ducati Team #35) – 6° (1’31.731)
Questa mattina la prima sessione di prove libere non era andata molto bene, ma il feeling con la moto è migliorato molto in FP2. Abbiamo cambiato un po’ la geometria della mia moto a metà turno e anche questo ha portato qualche beneficio. Sicuramente domani tutti i nostri avversari andranno più veloci, e quindi insieme al mio team analizzeremo i dati per vedere dove possiamo migliorare anche noi. Ci manca ancora qualcosa nel primo e nel quarto settore. Domani conto di migliorare per le qualifiche e di ottenere una buona posizione in griglia per la gara di domenica.
Michele Pirro (Ducati Test Team #51) – 12° (1’32.267)
E’ stata una giornata positiva per me, anche perché finalmente sono tornato in pista per una gara. Non sono andato male, anche se forse avrei potuto fare un tempo migliore, ma ho sbagliato qualcosa nel mio giro buono. Dobbiamo ancora migliorare il set-up della mia moto e anch’io devo prendere meglio il ritmo, ma tutto sommato sono contento e domani spero di fare un ulteriore passo avanti per riuscire a stare nei primi dieci.

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Dopo quasi otto mesi e dopo diciassette gare dall’inizio della stagione in Qatar, i protagonisti della MotoGP arrivano in Spagna per l’ultimo round della stagione, il Gran Premio de la Comunitat Valenciana.
Il Circuito Ricardo Tormo, che si trova a Cheste nei pressi di Valencia, è il quarto appuntamento di quest’anno in territorio spagnolo, ed è un tracciato anti-orario, medio-lento e tortuoso. Come di consueto, anche quest’anno la gara di domenica sarà seguita da tre giorni di test ufficiali IRTA in preparazione della prossima stagione, ma per i due piloti del Ducati Team 2015 Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, la partecipazione sarà limitata a un solo giorno, il lunedì.
Il Ducati Team ha ottenuto due vittorie in MotoGP a Valencia, una con Troy Bayliss nel 2006 e l’altra con Casey Stoner nel 2008. Andrea Dovizioso ha partecipato alla gara di Valencia sei volte, e il suo miglior risultato è stato un terzo posto nel 2011, mentre la migliore prestazione di Cal Crutchlow nelle sue tre partecipazioni è stato il quarto posto nel 2011. Per Cal, l’evento conclusivo della stagione sarà anche la sua ultima volta con i colori del Ducati Team: il pilota britannico, infatti, proseguirà la sua carriera in MotoGP il prossimo anno con un’altra squadra.
Dopo l’ottavo posto ottenuto a Sepang, Dovizioso si trova in quinta posizione nella classifica generale con 174 punti, mentre Crutchlow, che ha festeggiato il suo 29esimo compleanno la settimana scorsa, è in quattordicesima posizione con 63 punti.
A Valencia tornerà in pista anche il collaudatore del Ducati Test Team Michele Pirro, che salirà sulla Desmosedici GP14 per la sesta volta in questa stagione, la quinta come wild-card.
Andrea Dovizioso (Ducati Team #04)
“Credo che la gara di Valencia non sarà facile per noi: la pista è totalmente diversa dalle altre per la sua configurazione, ma in ogni caso dobbiamo continuare a dare il miglior feedback possibile alla squadra, come abbiamo sempre fatto durante la stagione. Abbiamo fatto grandi passi in avanti ultimamente per quanto riguarda la costanza, abbiamo un passo migliore, e sono sicuro che possiamo migliorare ancora in futuro. Il mio rapporto con il circuito però non è dei migliori. Ho dei buoni ricordi della gara del 2011 quando sono salito sul podio, battendo Pedrosa per il terzo posto in campionato, ma non mi piace molto come pista, e non credo di essere l’unico pilota a pensarla così.”
Cal Crutchlow (Ducati Team #35)
“E’ dalla gara di Aragón che il mio feeling con la Desmosedici è migliorato: sono riuscito a trovare un buon passo in qualifica e in gara, e quindi spero di poter continuare con questo trend positivo anche a Valencia. Questo GP sarà anche la mia ultima gara con il Ducati Team, e quindi vorrei poter salutare e ringraziare tutta la mia squadra con un buon risultato.”
Michele Pirro (Ducati Test Team #51)
“E’ dalla gara di Brno che non corro, e quindi sono contento di tornare in pista. Valencia è un tracciato che mi piace, e su questo circuito ho anche vinto. Spero di raccogliere dei buoni risultati e tutte le informazioni che ci servono sulle soluzioni che stiamo provando. Abbiamo alcuni particolari dell’elettronica ancora da affinare e speriamo di chiudere l’anno nei migliori dei modi”.
Il Circuito Ricardo Tormo di Valencia
Il circuito della Comunità di Valencia, inaugurato nel 1999, ha accolto il suo primo Gran Premio nello stesso anno. La pista di 4 km contiene quattordici curve e un rettilineo di 876 metri. Sebbene il circuito sia relativamente piccolo, la struttura principale ospita quarantotto box e le lunghe tribune che circondano la pista come in uno stadio possono contenere oltre 150.000 spettatori. La configurazione del circuito crea un ambiente unico, dando al pubblico una spettacolare visuale dell’intera arena.
Giro più veloce: 2013 Pedrosa (Honda), 1’31.628 (157,3 km/h)
Qualifiche: 2013 Marquez (Honda), 1’30.237 (159,7 km/h)
Lunghezza pista: 4.005 m
Lunghezza gara: 30 giri (120,15 km)
Curve: 14 (9 a sinistra, 5 a destra)
Inizio gara: 14.00 ora locale (14.00 ora italiana)
Andrea Dovizioso
Moto: Ducati Desmosedici GP14
Numero di gara: 04
Età: 28 (nato il 23 marzo 1986 a Forlimpopoli, Italia)
Residenza: Forlì (Italia)
Gare: 221 (123 x MotoGP, 49 x 250cc, 49 x 125cc)
Primo GP: 2001 Gran Premio d’Italia (125cc)
Vittorie: 10 (1 x MotoGP, 4 x 250cc, 5 x 125cc)
Prima vittoria: 2004 Gran Premio di Sudafrica (125cc)
Pole: 15 (2 x MotoGP, 4 x 250cc, 9 x 125cc)
Prima Pole: 2003 Gran Premio di Francia (125cc)
Titoli Mondiali: 1 (1 x 125cc)
Cal Crutchlow
Moto: Ducati Desmosedici GP14
Numero di gara: 35
Età: 29 (nato il 29 ottobre 1985 a Coventry, Inghilterra)
Residenza: Isola di Man (UK)
Gare: 68 (68 x MotoGP)
Primo GP: 2011 Gran Premio del Qatar
Pole: 2
Prima Pole: 2013 Assen TT
Michele Pirro
Moto: Ducati Desmosedici GP14
Numero di gara: 51
Età: 29 (nato il 5 luglio 1986 a San Giovanni Rotondo, Italia)
Residenza: Cesena (Italia)
Gare: 80 (33 x MotoGP, 18 x Moto2, 29 x 125cc)
Primo GP: 2003 Gran Premio d’Italia (125cc)

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Multistrada 1200

Colorazioni
1. Rosso Ducati con cerchi ruota neri

Dotazioni
– Nuovo motore Ducati Testastretta DVT
– Inertial Measurement Unit (IMU)
– Impianto frenante Bosch-Brembo ABS 9.1ME Cornering
– Electronic cruise control
– Riding Modes
– Ride-by-Wire Power Modes (PM)
– Ducati Wheelie Control (DWC)
– Ducati Traction Control (DTC)
– Sella pilota regolabile in altezza
– Cruscotto LCD

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Multistrada 1200 S (e 1200 S D|air)

 Colorazioni
1. Rosso Ducati con cerchi ruota neri
2. Iceberg White con cerchi ruota neri

 Dotazioni
– Nuovo motore Ducati Testastretta DVT
– Inertial Measurement Unit (IMU)
– Impianto frenante Bosch-Brembo ABS 9.1ME Cornering
– Dischi anteriori da 330 mm di diametro con pinze radiali a 4 pistoncini Brembo M50
– Electronic cruise control
– Ducati Multimedia System (DMS)
– Riding Mode
– Ride-by-Wire Power Modes (PM)
– Ducati Wheelie Control (DWC)
– Ducati Traction Control (DTC)
– Sella pilota regolabile in altezza
– Sospensioni elettroniche semi-attive Sachs (anteriore e posteriore): Sistema Ducati
– Skyhook Suspension (DSS) Evolution
– Faro anteriore full LED con Ducati Cornering Lights (DCL)
– Cruscotto con schermo full-TFT a colori da 5”

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Pacchetti di personalizzazione

 Touring Pack: manopole riscaldate, valige laterali e cavalletto centrale

 Sport Pack: scarico omologato Ducati Performance by Termignoni (rispetta i requisiti omologativi dei paesi UE), parafango             anteriore in fibra di carbonio, tappi serbatoietti pompe freno anteriore e frizione in alluminio dal pieno

 Urban Pack: top case, borsa da serbatoio con tank lock e USB hub per ricarica apparecchiature elettroniche

 Enduro Pack: fari supplementari a LED, componenti Ducati Performance by Touratech: barre di protezione motore,                              protezione per il radiatore, paracoppa, base cavalletto laterale ampliata e pedane pilota da fuoristrada

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La Multistrada 1200, già al suo debutto nel 2010, ha rappresentato una rivoluzione per il mondo delle due ruote proponendo per la prima volta agli appassionati quattro moto in una: dalla supersportiva alla tourer per i grandi viaggi, dalla moto per tutti i giorni all’enduro. Ora, grazie al know how tecnologico di Ducati, nasce una nuova generazione di Multistrada, equipaggiata con il nuovo motore Ducati Testastretta DVT (Desmodromic Variable Timing), che grazie ad una dotazione tecnologica all’avanguardia crea un nuovo riferimento nel suo segmento. La nuova Multistrada 1200 è la “multibike” per eccellenza e diventa molto di più delle “quattro moto in una” possibili grazie ai Riding Mode.

Per la prima volta in un motore da moto è stato adottato un doppio variatore di fase per la distribuzione, il DVT, che agisce in modo indipendente sia sull’albero a camme di aspirazione sia su quello di scarico. In questo modo le prestazioni del motore possono essere ottimizzate a tutti i regimi ed in tutte le condizioni di utilizzo, per garantire allo stesso tempo massima potenza agli alti regimi, erogazione fluida, coppia vigorosa ai bassi regimi e consumi contenuti, il tutto nel pieno rispetto della nuova
normativa Euro 4.

La nuova Multistrada 1200 rappresenta un riferimento anche a livello elettronico grazie all’utilizzo della piattaforma inerziale, l’Inertial Measurement Unit (IMU) che misura dinamicamente gli angoli di rollio, imbardata e beccheggio nonché la velocità delle relative variazioni di assetto, permettendo di alzare gli standard di prestazioni e sicurezza. Infatti, la presenza dell’IMU porta ad una sostanziale evoluzione del funzionamento dell’ABS che diventa “Cornering” ovvero capace di controllare la frenata anche in curva prevenendo il bloccaggio delle ruote anche con moto in piega. Rende poi possibile la funzionalità Cornering Lights (DCL) presente nel faro full LED che equipaggia la Multistrada S: in curva un led aggiuntivo illumina la parte di strada all’interno della curva aumentando la visibilità notturna. Inoltre, grazie all’IMU, è stato introdotto anche il Ducati Wheelie Control (DWC), che rileva e corregge l’eventuale impennata della ruota anteriore così da ottenere sempre la massima accelerazione in piena sicurezza. Sia il Ducati Wheelie Control (DWC), sia il Ducati Traction Control (DTC), sono settabili dal
pilota su 8 livelli e disattivabili. Infine, la piattaforma inerziale IMU interagisce anche con il sistema di controllo delle sospensioni semi-attive Ducati Skyhook Suspension (DSS) Evolution, presente sulla Multistrada 1200 S.

Su tutti i modelli ora è montato un controllo elettronico della velocità impostabile a piacere dal pilota utilizzando i pulsanti integrati nel blocchetto comandi posto sul lato sinistro del manubrio. La versione S è dotata di serie di un modulo Bluetooth che tramite il Ducati Multimedia System (DMS) consente di connettere la moto con smartphone e di gestirne le funzionalità multimediali più importanti (ricezione telefonate, notifica sms, ascolto musica) attraverso i pulsanti al manubrio e visualizzandone le informazioni sul dashboard TFT. Inoltre un’app per iOS e Android, consentira’ di accedere ad una serie
di funzionalità che elaborano i dati della moto ricevuti via Bluetooth, per arricchire,, estendere e
condividere l’esperienza di guida attraverso l’integrazione con il sito ducati.com e i social network.

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1299 Panigale

Colorazioni
1. Rosso Ducati con cerchi ruota neri
Dotazioni
– Nuovo motore 1285 cm³
– Nuovo pacchetto elettronica con Inertial Measurement Unit (IMU)
– Riding Mode (Race, Sport, Wet)
– Ducati Safety Pack (Cornering ABS, DTC)
– DWC, EBC, DQS up/down
– Sistema di calibrazione automatica delle dimensioni degli pneumatici e del rapporto finale
– Ammortizzatore di sterzo Sachs
– Predisposizione DDA+ GPS
– Predisposizione pulsanti ausiliari
– Strumentazione TFT con indicatore dell’angolo di piega

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1299 Panigale S

Colorazioni
1. Rosso Ducati con cerchi ruota neri
Dotazioni
– Nuovo motore 1285 cm³
– Nuovo pacchetto elettronica con Inertial Measurement Unit (IMU)
– Riding Mode (Race, Sport, Wet)
– Ducati Safety Pack (Cornering ABS, DTC)
– DWC, EBC, DQS up/down
– Pulsanti ausiliari
– Sistema di calibrazione automatica delle dimensioni degli pneumatici e del rapporto finale
– Sospensioni e ammortizzatore di sterzo Öhlins Smart EC semi-attive
– Cerchi forgiati in lega leggera
– Proiettore full LED
– Predisposizione DDA+ GPS
– Strumentazione TFT con indicatore dell’angolo di piega
– Parafango anteriore in fibra di carbonio

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Panigale R

Colorazioni
1. Colorazione speciale “R” con cerchi ruota neri
Dotazioni
– Motore 1198 cm³ con componenti di derivazione Superbike
– Nuovo pacchetto elettronica con Inertial Measurement Unit (IMU)
– Riding Mode (Race, Sport, Wet)
– Ducati Safety Pack (Cornering ABS, DTC)
– DWC, EBC, DQS up/down
– Sistema di calibrazione automatica delle dimensioni degli pneumatici e del rapporto finale
– Sospensioni Öhlins meccaniche (forcella NIX30, ammortizzatore TTX36)
– Cerchi forgiati in lega leggera
– DDA+ GPS e visualizzazione angolo di piega
– Batteria Li-ion
– Pulsanti ausiliari
– Ammortizzatore di sterzo Öhlins regolabile
– Strumentazione TFT con indicatore dell’angolo di piega
– Impianto di scarico in titanio

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899 Panigale

Colorazioni
1. Rosso Ducati con cerchi ruota neri
2. Artic White con cerchi ruota rossi
Dotazioni
– Motore 898 cm³
– Riding Mode (Race, Sport, Wet)
– Ducati Safety Pack (ABS, DTC)
– EBC, DQS
– Ammortizzatore di sterzo

DUCATI 1299 PANIGALE

Pubblicato: 4 novembre 2014 in Ducati, Moto, News
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Evoluzione della specie
Con il suo nome la 1199, battezzata “Panigale”, ha infranto la tradizione delle Superbike Ducati affiancando al numero che da sempre contraddistingue i modelli sportivi Ducati, il nome del quartiere bolognese sede storica dell’Azienda, rafforzando così il legame con il territorio. Con i suoi contenuti tecnologici, la 1199 Panigale, ha aperto la strada verso una nuova frontiera di moto supersportive grazie al motore Superquadro e al telaio monoscocca. Con la 1299 Panigale, Ducati, da un’ulteriore spinta in avanti ai nuovi riferimenti che aveva segnato la 1199 Panigale. La 1299 Panigale è un oggetto del desiderio, che farà sognare gli appassionati di tutto il mondo.
Il suo nuovo bicilindrico Superquadro da 1.285 cm³ offre il 10% di coppia in più rispetto al propulsore della 1199 Panigale che permette di avere il motore ancora più pronto ad ogni apertura del gas. I 10 CV di potenza in più fanno superare alla 1299 Panigale i 200 CV di potenza massima, un valore incredibile per una bicilindrica stradale mentre le riviste quote ciclistiche rendono la moto più agile offrendo allo stesso tempo una migliore trazione fuori da ogni curva, condizione indispensabile per poter sfruttare l’incredibile valore di coppia massima di 144,6 Nm. Ogni minimo particolare della 1299 Panigale è un tributo alla leggendaria tradizione sportiva nella quale Ducati affonda le proprie radici: i suoi componenti non sono soltanto efficienti e funzionali, ma anche minimalisti, essenziali, splendidamente realizzati fino a diventare opere d’arte motoristica.
Il proiettore anteriore bifaro orizzontale è vera parte integrante dei condotti di aspirazione frontali, conferisce alla 1299 una vista anteriore racing. Se l’illuminazione della 1299 Panigale è caratterizzata da LED per le luci di posizione e lampade per i fari, la versione 1299 Panigale S sfoggia invece un’illuminazione full LED.

Ancora più cavalli e coppia
Con il nuovo propulsore Superquadro da 1.285 cm³ Ducati sposta ancora più in alto l’asticella delle prestazioni. Il bicilindrico di produzione più avanzato e più potente del pianeta, viene estremizzato ancora di più grazie all’utilizzo di pistoni da 116 mm di diametro, un valore mai visto prima su un bicilindrico stradale ad alte prestazioni. Sul nuovo motore Superquadro (così chiamato per il rapporto esasperato tra alesaggio e corsa) la potenza è stata incrementata fino a 205 CV a 10.500 giri/minuto, valore di riferimento assoluto per un bicilindrico di produzione, mentre la coppia è stata portata a 144,6 Nm a 8.750 giri/minuto e, grazie ai Riding Mode a disposizione del pilota, è possibile modificarne l’erogazione in base a stile e condizioni di guida.
Il motore è stato costruito in maniera tale da consentire un notevole incremento di coppia, in modo da garantire una erogazione sempre pronta ad ogni regime di rotazione. L’aumento di coppia, assieme all’incremento di potenza massima, non ha modificato le scadenze degli gli intervalli di manutenzione principali, per cui il controllo del gioco valvole è rimasto ogni 24.000 km.

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Un nuovo riferimento
I nuovi pistoni da 116 mm di diametro hanno permesso al Superquadro di raggiungere nuovi record. I pistoni “box in box” sono stati riprogettati così come i segmenti ed il raschiaolio mentre lo spinotto è dotato di riporto DLC (Diamond Like Carbon). Il rapporto di compressione ha poi raggiunto il valore di 12,6:1 mentre l’alesaggio di 116 mm, unito alla corsa di 60,8 mm fa raggiungere al Superquadro una cilindrata complessiva di 1.285 cm³.
Il motore Superquadro è stato pensato come elemento strutturale del telaio e pertanto la sua architettura è stata disegnata per garantire la miglior progettazione possibile in termini di conformazione, distribuzione del peso e robustezza. I cilindri, sempre disposti a 90° l’uno rispetto all’altro, sono ruotati all’indietro con un angolo di 21° tra il cilindro anteriore e il piano orizzontale. Ciò permette di collocare il motore più avanti rispetto a quanto si può fare con un bicilindrico a L di tipo classico, migliorando la distribuzione dei pesi tra l’anteriore ed il posteriore.
I carter del motore sono ottenuti per pressofusione sottovuoto grazie alla tecnologia Vacural®. Questo procedimento garantisce il massimo risparmio di peso, spessori delle pareti omogenei e resistenza meccanica superiore. I carter sono modellati in maniera tale da incorporare la camicia d’acqua attorno alle canne in acciaio dei cilindri, inserite nei fori di alloggiamento del basamento durante le fasi iniziali di montaggio. Questa progettazione consente di fissare la testa direttamente sul carter, coniugando le necessità di rigidezza della struttura del motore con un vantaggio notevole in termini di compattezza dimensionale dello stesso. Le teste del nuovo motore Superquadro da 1.285 cm³ sono state riviste per
garantire una rigidezza superiore, così come i coperchi in magnesio delle teste stesse e quelli lato frizione. In magnesio, inoltre, è anche la coppa dell’olio.
I carter del motore si distinguono anche per l’impiego di inedite bronzine di banco dell’albero motore, di derivazione racing. L’assenza dei cuscinetti a sfere permette di avere un albero motore con perni dal diametro superiore, permettendo contemporaneamente un aumento della sezione del basamento nella zona circostante i supporti di banco, in modo da massimizzare la rigidezza e la resistenza meccanica adeguandola all’erogazione di potenza estrema del Superquadro. La versione 1.285 cm³ monta un albero motore rivisto nell’equilibratura e bielle inedite, per supportare il carico superiore dei pistoni da 116 mm di diametro. La lubrificazione dei perni di banco avviene mediante olio in pressione immesso attraverso opportune canalizzazioni interne del basamento. In questo modo si assicura l’efficiente lubrificazione dell’albero motore, seguita da un rapido recupero dell’olio grazie ad un nuovo componente Ducati, una pompa a
lobi che mette in depressione il vano imbiellaggio come nei motori utilizzati per le competizioni MotoGP.
La pompa è movimentata da un albero trascinato da una cascata di ruote dentate realizzate in uno speciale tecno-polimero ad alta resistenza e mantiene la zona del carter motore sottostante i pistoni in condizioni controllate di depressione costante, riducendo la resistenza durante la corsa discendente e la rotazione dell’albero motore ed assicurando un’efficace recupero dell’olio di lubrificazione in qualsiasi condizione di utilizzo del motore.
Le valvole di aspirazione in titanio da 46,8 mm di diametro e quelle di scarico in acciaio da 38,2 mm di diametro hanno le medesime dimensioni di quelle del Superquadro 1199, così come i corpi farfallati, che rimangono a sezione ovale con un diametro equivalente di 67,5 mm. I corpi farfallati vengono comandati mediante un sistema full Ride-by-Wire in modo indipendente uno dall’altro e sono dotati di 2 iniettori ciascuno: il primo disposto sotto la farfalla e destinato ad alimentare il motore nelle condizioni di utilizzo a basso carico, il secondo, disposto sopra la farfalla, viene attivato quando al motore si richiede di esprimere le maggiori performance.

Potenza pulita
Anche sul nuovo Superquadro viene utilizzato il sistema di aria secondaria per avere un motore che permetta di combinare in modo ottimale elevate prestazioni ed un funzionamento regolare ai regimi medio/bassi ottenuto riducendo la dispersione ciclica della combustione. Questo sistema assicura il completamento dell’ossidazione degli idrocarburi incombusti, riducendo efficacemente i livelli di HC e CO e viene controllato da una valvola elettronica comandata dalla centralina motore, e viene attivata in funzione di specifiche condizioni di funzionamento del motore. Questa valvola permette di immettere nel condotto di scarico di ogni testa (in una posizione appena a valle della valvola di scarico) un flusso
d’aria pulita proveniente direttamente dall’airbox. Una seconda valvola a lamella, collocata nella testa motore, rende unidirezionale questo flusso. L’immissione controllata di ossigeno permette di completare la combustione dei gas caldi in uscita, eliminando eventuali frazioni di carburante incombusto che in determinate condizioni possono raggiungere lo scarico. Lo scarico della 1299 Panigale è stato completamente ridisegnato rispetto la precedente 1199 Panigale.

Irrinunciabile Desmo
Un motore tanto estremo sottolinea ancora di più il carattere irrinunciabile del sistema di distribuzione Desmodromica utilizzato in esclusiva da Ducati. Viste le alte velocità alle quali opera il Superquadro e le dimensioni delle valvole, i bilancieri non riuscirebbero a seguire i profili di chiusura spinti delle camme se si affidassero a comuni molle. Nel sistema Desmo invece, le valvole vengono chiuse meccanicamente con una tecnica e una precisione analoghe a quelle della fase di apertura, consentendo di realizzare i profili delle camme più spinti e fasature estreme che permettono il raggiungimento delle prestazioni target richieste al progetto. Questo sistema, utilizzato su tutti i modelli Ducati, dimostra la sua validità
anche sulle Superbike e le Desmosedici MotoGP di Ducati Corse.

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Il potere della precisione
Il Superquadro sfrutta una configurazione mista a catena e ingranaggi per il controllo della distribuzione dove una catena a bussole di tipo tradizionale collega l’albero motore ad una ruota di rinvio montata sulla testa. La ruota presenta una doppia dentatura: quella che riceve il moto dalla catena e quella che trasmette il moto alle due ruote dentate fissate rispettivamente sugli alberi a camme di aspirazione e scarico. Il posizionamento degli ingranaggi alle estremità degli alberi a camme è variabile all’interno di asole di regolazione per la massima precisione di fasatura.
All’estremità dell’albero a camme di scarico di ogni testa è collocato un decompressore centrifugo. In fase di avviamento, il dispositivo permette di modificare il profilo del lobo di apertura dell’albero a camme, determinando una leggera alzata della valvola in grado di ridurre la pressione in camera di combustione durante la fase di compressione. Tale effetto permette quindi di ridurre la resistenza offerta al moto del pistone nella fase di compressione agevolando l’avviamento che quindi è possibile con un motorino elettrico di dimensioni molto ridotte, ed una batteria molto più compatta rispetto al passato.
Una volta avviato il motore, l’incremento dei giri e la relativa forza centrifuga modificano la configurazione del dispositivo, annullando quindi l’effetto di alzata valvola e riportando il motore nelle normali condizioni di funzionamento.
La trasmissione è affidata ad un cambio a sei marce, affiancato ad una frizione a bagno d’olio, dotata di un sistema ad asservimento progressivo che permette di incrementare il carico sui dischi senza penalizzare lo sforzo alla leva richiesto al pilota per il disimpegno della frizione. Questo risultato coniuga in modo ottimale il requisito di trasmissione di coppie elevate ed un ottimo confort per il pilota. In condizioni di guida sportiva, con scalate repentine e forti trasferimenti di freno motore, lo stesso meccanismo riduce la pressione sui dischi della frizione, consentendole di lavorare nella modalità antisaltellamento di pura derivazione sportiva, che contrasta il bloccaggio della ruota posteriore con conseguente perdita di stabilità del retrotreno durante le scalate aggressive offrendo il vantaggio supplementare di un’ottima modulabilità in staccata. Sul nuovo Superquadro è infine montato un inedito sensore marcia, di derivazione MotoGP, indispensabile per sfruttare la nuova strategia elettronica di scalata.

Tecnologia elettronica
La 1299 Panigale rappresenta un nuovo riferimento per quanto riguarda l’elettronica. L’avanzatissimo pacchetto elettronico ora si avvale del supporto dell’Inertial Measurement Unit (IMU) che misura accelerazioni rispetto a tre assi e velocità angolari rispetto a due assi e calcola angolo di rollio e di beccheggio della moto nello spazio. l’IMU ha permesso di incrementare le prestazioni del pacchetto elettronico implementando il Cornering ABS, il Ducati Wheelie Control (DWC) e, sulla versione S, l’Öhlins Smart EC, il sistema di controllo event-based delle sospensioni. La 1299 Panigale introduce per la prima volta su una Ducati stradale il Ducati Quick Shift (DQS) con funzionamento anche in scalata. Inoltre, la 1299 Panigale, è dotata del sistema Ride-by-Wire (RbW), di Ducati Data Analyser (DDA+) e dei Ducati Riding Mode, che combinano differentemente il Ducati Traction Control (DTC), il Ducati Wheelie Control (DWC), il Ducati Quick Shift (DQS), l’ABS Cornering, l’Engine Brake Control (EBC) e, sulla versione S, anche il Ducati Electronic Suspension (DES). Sulla versione S l’impressionante dotazione di dispositivi elettronici è completata dai pulsanti di comando montati sul manubrio, di derivazione racing, per rapide regolazioni dei sistemi DTC, DWC o EBC durante l’uso in pista.

Ducati Traction Control (DTC)
Il sistema DTC, un grande successo Ducati, è stato ulteriormente perfezionato per la 1299 Panigale e completamente integrato nel pacchetto dell’elettronica di tutte le versioni. Sfrutta la logica software messa a punto per i modelli Ducati Corse utilizzati nei Campionati del Mondo MotoGP e Superbike e consente di scegliere tra otto profili, sviluppati da un team di piloti e collaudatori professionisti.
Il sistema, accessibile dal blocchetto elettronico posto a sinistra e visualizzabile sulla strumentazione TFT, consente di scegliere tra gli otto profili disponibili: ciascuno di essi è stato programmato per offrire un valore di tolleranza allo littamento del posteriore da uno a otto. Se il livello otto aiuta ad acquisire sicurezza, attivandosi al minimo rilevamento di slittamento con un elevato grado di interazione, il livello uno, riservato a piloti molto esperti, è caratterizzato da maggior tolleranza e quindi da minimo intervento.
Il sistema DTC ed il livello selezionato sono costantemente visualizzati sulla strumentazione, per ricordare al pilota qual è l’attuale livello di interazione in seguito a una modifica del Riding Mode selezionato.

Ducati Quick Shift (DQS) up/down
Sulla 1299 Panigale, Ducati, ha inserito per la prima volta su una moto stradale anche la funzione in scalata. Ora il sistema DQS con funzione up/down, oltre a minimizzare i tempi di cambiata, permette di scalare senza l’utilizzo della frizione garantendo staccate ancora più efficaci. Il sistema comprende un microinterruttore bi-direzionale integrato nel cinematismo della leva che, in corrispondenza di ogni azionamento del cambio, invia un segnale alla centralina di controllo motore. Il sistema agisce in modo distinto per cambiata e scalata, integrando l’azione su anticipo accensione ed iniezione già presenti sul sistema upshift con l’apertura controllata della valvola a farfalla per il funzionamento in downshift, grazie alla gestione del sistema full Ride-by-Wire. L’entità e la durata delle diverse attuazioni è finalizzato a garantire la massima fluidità di innesto anche nella guida al limite in pista, lavorando nella fase di scalata in sinergia con frizione antisaltellamento e l’EBC.

Ducati Wheelie Control (DWC)
Il DWC è un sistema di controllo nato dall’esperienza di Ducati nelle corse. Grazie all’IMU, calcola attraverso un algoritmo, alimentato con una serie di parametri quali velocità, accelerazione, angolo di piega e di beccheggio se e quanto la ruota anteriore è sollevata dall’asfalto. Il sistema, in base al settaggio inserito, interviene di conseguenza per controllare l’impennata agendo su potenza e coppia. Il DWC, come il DTC, può essere settato su 8 livelli differenti. Il sistema DWC ed il livello selezionato sono costantemente visualizzati sulla strumentazione, per ricordare al pilota qual è l’attuale livello di interazione in seguito a una modifica del Riding Mode selezionato

Engine Brake Control (EBC)
L’EBC (Engine Brake Control) è stato messo a punto da Ducati Corse per aiutare i piloti ad ottimizzare la stabilità dei veicoli in condizioni estreme di ingresso in curva, nelle competizioni dei campionati del mondo MotoGP e Superbike, bilanciando le forze alle quali è sottoposto lo pneumatico posteriore in condizioni di applicazione intensiva del freno motore. L’EBC effettua il monitoraggio della posizione della farfalla, della marcia selezionata e della decelerazione dell’albero motore durante le frenate estreme, e regola con precisione le aperture del gas del sistema Ride-by-Wire per equilibrare le forze di coppia applicate allo pneumatico. L’EBC può essere settato su tre livelli accessibili dal cruscotto della
1299 Panigale e integrati automaticamente nei suoi tre Riding Mode per assistere ulteriormente il pilota in maniera straordinariamente efficiente.

Ducati Electronic Suspension (DES) ed Öhlins Smart EC
La 1299 Panigale S è equipaggiata con l’innovativo sistema l’Öhlins Smart EC, il sistema di controllo event-based delle sospensioni. Questo sistema, grazie all’utilizzo di motorini passo-passo, ed elaborando i segnali misurati e/o elaborati dalle altre centraline della moto, modifica il setup delle sospensioni durante le fasi della guida per migliorare il grip in curva, la stabilità, la frenata, l’ingresso di curva e la maneggevolezza e anche il comfort di marcia. Il sistema, sviluppato in collaborazione con la Öhlins sfrutta una forcella NIX-30 con riporto al TIN sugli steli, un ammortizzatore TTX e l’ammortizzatore di sterzo, regolandoli autonomamente.

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I Riding Mode Ducati
Introdotti per la prima volta sulla pluripremiata Multistrada 1200 nel 2010, i Riding Mode di Ducati hanno segnato un punto di svolta nel settore dell’ingegneria motociclistica, consentendo di scegliere fra tre modalità preimpostate per offrire un assetto perfettamente adattabile al pilota e alle condizioni ambientali. Ciascun Riding Mode è programmato per variare istantaneamente il carattere del motore e l’assetto delle sospensioni anche durante la guida. Le modalità disponibili sono il risultato della combinazione di tecnologie dedicate estremamente avanzate.

Riding Mode Race
Selezionando il Riding Mode Race, il pilota può contare su 205 CV, con risposta diretta del Ride-by-Wire all’apertura del gas e, nella versione S, un assetto delle sospensioni specifico per la pista. La modalità Race prevede un livello predefinito di DTC, DWC EBC e l’ABS impostato per offrire le massime performance in pista e quindi disinserito nella funzione Cornering e ABS attivo solo sulla ruota anteriore.

Riding Mode Sport
Selezionando il Riding Mode Sport, il pilota può contare, su strada o in pista, su 205 CV di erogazione con risposta sportiva del Ride-by-Wire all’apertura del gas e, nella versione S, su un assetto delle sospensioni di tipo sportivo. Nella modalità Sport, il livello predefinito di DTC, DWC EBC e l’ABS è impostato per prestazioni sportive su strada. Il controllo del sollevamento della ruota posteriore in frenata è inserito e la funzione Cornering è impostata per offrire le massime performance in curva.

Riding Mode Wet
Il Riding Mode Wet mette a disposizione del pilota, su strada o in pista, 120 CV di erogazione con risposta morbida del Ride-by-Wire all’apertura del gas e, nella versione S, un assetto delle sospensioni ottimizzato per condizioni di scarso grip. Il livello predefinito di DTC, DWC EBC e l’ABS è impostato per offrire la massima sicurezza, evita ogni tipo di sollevamento della ruota posteriore in frenata e la funzione Cornering è settata per offrire la massima sicurezza.

Strumentazione TFT
La strumentazione TFT (Thin Film Transistor) della 1299 Panigale applica la più avanzata tecnologia nel campo della visualizzazione dati. La configurazione del display a colori è variabile e si adatta automaticamente al Riding Mode selezionato, per garantire la massima chiarezza delle informazioni a seconda delle condizioni ambientali, arrivando addirittura ad invertire i colori dei caratteri e dello sfondo in caso di visibilità critica. Il cruscotto ad alta definizione visualizza i giri/minuto nell’intervallo 1.000-12.000 su un indice che compie un angolo di 90° all’estremità superiore sinistra dello schermo principale, aggiungendo barre luminose alla visualizzazione in maniera incrementale man mano che
aumenta la velocità del motore, e ingrandendo una ad una le principali cifre dell’indice (da 1 a 12) quando viene raggiunto il valore corrispondente. Nella parte inferiore del display, da sinistra a destra, sono visibili lo stato attuale e/o le impostazioni dei Riding Mode, mentre nella parte destra dello schermo è presente l’indicatore marce. Inoltre, quando impostato sulla modalità di visualizzazione Track, per la prima volta, mostra in tempo reale l’angolo di piega. Se si attiva la funzione Lap Time sul cruscotto, quando si vanno a visualizzare tutti i tempi ottenuti, compaiono anche i valori di velocità massima e di angolo di piega massimo raggiunti in ogni giro.

Ducati Data Analyser+ GPS (DDA+ GPS)
Il Ducati Data Analyser (DDA), comprensivo di software anche Mac-compatibile e di una scheda USB di recupero dati, consente di valutare le prestazioni di moto e pilota, presentando graficamente specifici canali di dati. DDA+ GPS appresenta l’ultima generazione del Ducati Data Analyser con funzione GPS che registra automaticamente i tempi sul giro ogni qualvolta la 1299 Panigale taglia la linea del traguardo in un circuito. Quando il pilota, tagliando il traguardo, preme il pulsante di lampeggio proiettori, il sistema altamente innovativo registra le coordinate relative a tale posizione e provvede poi a registrare ogni tempo sul giro successivo al completamento delle varie tornate.
DDA+ GPS è disponibile per la 1299 Panigale e la 1299 Panigale S come accessorio plug-and-play di Ducati Performance. Il DDA+, strumento essenziale sulle moto da corsa, consente di registrare numerosi canali di dati tra cui apertura del gas, velocità del mezzo, regime del motore, marcia selezionata, temperatura del motore, distanza percorsa, giri e tempi sul giro. È stato introdotto un nuovo canale dedicato per la registrazione dell’indice DTC, presentandolo come una traccia grafica che mostra l’entità dell’interazione da parte del DTC in fase di slittamento del posteriore. Dopo un giro in moto o una sessione in pista, i dati sono scaricabili per confrontare e analizzare nei minimi dettagli le prestazioni di pilota e moto, compreso l’angolo di piega.

Tecnologia monoscocca
La ciclistica della 1299 Panigale rappresenta la massima espressione tecnologica di Ducati. Sviluppata nell’ambiente iper-competitivo delle corse, la struttura monoscocca, estremamente compatta, integra l’airbox contribuendo in maniera fondamentale ad avere un peso contenuto della moto, che sulla 1299 Panigale è di soli 166,5 kg a secco.
La compatta struttura monoscocca, fusa in alluminio per aumentarne le caratteristiche di resistenza, utilizza il motore Superquadro come elemento strutturale. È fissata direttamente alla testa del motore e, nella parte anteriore, alloggia due boccole in alluminio nelle quali, a loro volta, sono inseriti i cuscinetti del cannotto di sterzo. Oltre ad assolvere alla funzione classica di telaio, il monoscocca funge anche da air-box. Al suo interno sono infatti alloggiati, oltre al filtro dell’aria, i corpi farfallati ed il circuito carburante completo di iniettori e sfrutta il fondo del serbatoio in alluminio come coperchio di chiusura. Sulla 1299 Panigale l’angolo di sterzo è stato modificato da 24,5° a 24°, con l’avancorsa che è passata da 100 mm a 96 mm. Il nuovo setup ciclistico prevede inoltre il forcellone monobraccio con un pivot abbassato di 4 mm. L’interasse totale della moto è di 1.437 mm mentre la distribuzione dei pesi è di 52% all’anteriore e 48% al posteriore per un pilota di media corporatura. L’impianto di scarico è posizionato sotto il motore e assieme al telaietto posteriore anch’esso fuso in lega di alluminio e al telaietto anteriore in magnesio, centralizza al massimo le masse del veicolo garantendo un’ottima agilità.

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Sospensioni
La 1299 Panigale monta la forcella Marzocchi pressurizzata a steli rovesciati da 50 mm di diametro superleggera con steli in alluminio anodizzato. I foderi forcella nella colorazione champagne opaca alloggiano steli in alluminio con finitura anodizzata nera e piedini forgiati in alluminio splendidamente conformati. Completamente regolabile nel freno idraulico in compressione ed estensione e nel precarico molla, la forcella presenta anche un sistema idraulico pressurizzato che, grazie alle necessità di utilizzare una minor quantità d’olio per ogni stelo rispetto ai sistemi tradizionali, contribuisce sensibilmente al raggiungimento di riduzione di peso inedito per componenti di questa tipologia. La sospensione posteriore è affidata ad un ammortizzatore Sachs completamente regolabile. La 1299 Panigale S monta invece il pacchetto sospensioni con controllo event-based Öhlins Smart EC, mentre la 1299 Panigale R è equipaggiata con sospensioni Öhlins meccaniche.

Impianto frenante
Tutta la famiglia 1299 Panigale/Panigale R è equipaggiata con le pinze monoblocco Brembo M50 che oltre ad essere caratterizzate da un design compatto, consentono un importante risparmio di peso. Le pinze, lavorate da un singolo blocco in lega, offrono maggiore rigidità e resistenza alla deformazione nelle frenate più estreme. L’incremento del rendimento idraulico che ne deriva non soltanto assicura un’efficienza frenante spettacolare ma migliora anche la precisione e la ensibilità alla leva del freno. Le doppie pinze Monoblocco Brembo hanno ciascuna quattro pistoncini da 30 mm di diametro che lavorano su dischi da 330 mm di diametro garantendo un’eccezionale efficienza frenante. Tutte la famiglia 1299 Panigale/Panigale R è poi equipaggiata col nuovo sistema di ABS Cornering, che sfrutta la leggerissima centralina 9.1MP della Bosch.

Ruote e pneumatici
Mentre la 1299 Panigale monta ruote a 3 razze, con cerchi da 3,5 pollici all’anteriore e 6,00 pollici al posteriore che consentono cambi di direzione ancora più rapidi e prestazioni migliorate in accelerazione e frenata, la 1299 Panigale S e la Panigale R sfoggiano invece gli eleganti cerchi a 3 razze, forgiati e lavorati a macchina, neri. Tutta la famiglia 1299 Panigale/Panigale R calzano in esclusiva gli pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa SP, la versione stradale degli pneumatici utilizzati nella Superstock 1000 FIM Cup: 120/70 ZR17 all’anteriore e 200/55 x ZR17 al posteriore, i più larghi mai montati su una Ducati Superbike stradale.
Progettato per mantenere traiettorie precise in rettilineo e in curva, lo pneumatico posteriore 200/55 x ZR17 massimizza efficacemente l’area di contatto e la velocità di piega, associando la larghezza da 200 mm ad un profilo più elevato. I tecnici di Pirelli e Ducati hanno collaborato per arrivare ad una perfetta sinergia tra profili all’anteriore e posteriore, che garantisce un feeling senza paragoni e una straordinaria agilità direzionale in ingresso di curva, grazie alla tecnologia monoscocca utilizzata per la ciclistica.
Gli pneumatici utilizzano strutture e mescole derivanti direttamente dall’esperienza Pirelli nel Campionato del Mondo Superbike e sono caratterizzati da carcasse appositamente studiate per garantire rigidità nelle frenate estreme e spalle progettate per massimizzare l’area di contatto; inoltre, la doppia mescola del battistrada contiene polimeri che facilitano il riscaldamento rapido e il grip costante.

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La famiglia Superbike Ducati nel 2015 vede l’introduzione di un nuovo riferimento per la categoria: la 1299 Panigale. L’ultima nata della Casa di Borgo Panigale, col suo motore Superquadro da 1285 cm³, alza ancora di più l’asticella in quanto a prestazioni per le supersportive del mercato mondiale. Grazie all’incredibile coppia del valore di 144,6 Nm a 8.750 giri/minuto, un peso di 166,5 kg a secco ed una potenza massima di 205 CV a 10.500 giri/minuto, per un rapporto peso/potenza da record rispetto a tutta la concorrenza stradale, la 1299 Panigale diventa un nuovo riferimento nel segmento delle moto ad altissime performance.

L’ultima generazione di Superbike Ducati segue i dettami ingegneristici e di design fissati dalla 1199, estremizzando ancora di più il concetto di Superbike stradale. La nuova 1299 Panigale ha più coppia, è più potente ed è più performante della 1199 che sostituisce, ma allo stesso tempo è più facile e sicura da guidare grazie all’utilizzo di soluzioni innovative di derivazione Ducati Corse, per rendere fruibile anche agli appassionati di tutti i giorni una tecnologia da Campioni del Mondo.
Sulla 1299 Panigale il Superquadro, il bicilindrico di produzione più avanzato e più potente del pianeta, viene estremizzato ancora di più grazie all’utilizzo di pistoni da 116 mm di diametro, un valore mai visto prima su una supersportiva stradale. Anche dal punto di vista della ciclistica la moto si è evoluta: ora l’innovativo telaio monoscocca ha un angolo di inclinazione del cannotto di 24° mentre il pivot forcellone è più basso di 4 mm per garantire più agilità tra le curve, performance migliori e più facili da sfruttare.

Il nuovo pacchetto elettronico, appositamente studiato per la 1299 Panigale ed integrato nei tre differenti Riding Mode, la rende ancora più performante: grazie alla presenza della Inertial Measurement Unit (IMU) sono disponibili il Cornering ABS, il Ducati Wheelie Control (DWC) e, sulla versione S, l’Öhlins Smart EC, il sistema di controllo event-based delle sospensioni. Inoltre, per la prima volta su una Ducati Superbike stradale, viene introdotto il Ducati Quick Shift (DQS) con funzionalità attiva anche in scalata, per migliorare ulteriormente le prestazioni in pista e rendere la moto più facile nell’utilizzo di tutti i giorni.

Sulla 1299 Panigale il Ducati Traction Control (DTC), il Ducati Wheelie Control (DWC) e l’Engine Brake Control (EBC) sono ottimizzati dal sistema di calibrazione automatica delle dimensioni degli pneumatici e del rapporto finale.
Ogni particolare della Panigale è un tributo alla leggendaria tradizione sportiva nella quale Ducati affonda le proprie radici. Come per la celebre serie 916-996-998, che recentemente ha compiuto vent’anni e che ancora rappresenta un esempio di stile italiano unico ed inconfondibile, anche la 1299 Panigale ricalca il design incredibilmente moderno e funzionale che ha reso famosa la 1199 Panigale, che proprio grazie alla sue linee ha vinto il prestigioso premio Compasso d’Oro. Il cupolino più largo ed il plexiglas più protettivo oltre a migliorare la penetrazione aerodinamica rendono il frontale della nuova 1299 Panigale ancora più aggressivo, grazie anche alle prese d’aria anteriori di maggior sezione. Il nuovo codino, ora diviso in due parti, completa l’opera d’arte che è la carenatura della 1299 Panigale, che vanta anche differenti prese d’aria laterali e nuovi specchietti retrovisori. Inoltre la 1299 Panigale è equipaggiata con una nuova e più confortevole sella e con pedane poggiapiedi ricavate dal pieno per offrire il massimo grip durante la guida.

Per il 2015 la supersportiva per eccellenza, la Panigale R, si fa ancora più estrema diventando una vera e propria moto da corsa omologata con fari e frecce. Equipaggiata col motore Superquadro da 1198 cm³ rispettando così il limite imposto dal regolamento Superbike, vanta valvole di aspirazione, di scarico e bielle in titanio, pistoni a due segmenti ed un albero motore estremamente leggero, equilibrato grazie a pastiglie in tungsteno collocate sui contrappesi, per garantire una potenza massima di 205 CV a 11.500 giri/minuto ed una coppia di 136,2 Nm a 10.250 giri/minuto. La Panigale R è poi equipaggiata con sospensioni meccaniche Öhlins, pivot regolabile e la stessa tecnologia elettronica della 1299 Panigale,
oltre all’aggiunta di una batteria agli ioni di litio che permette un risparmio di peso di oltre 2 kg, per un totale di 6 kg in meno rispetto alla 1199 Panigale R.

Assieme alle nuove 1299 Panigale, 1299 Panigale S e Panigale R, la gamma Superbike Ducati è completata dalla 899 Panigale, la versione “intermedia” nata e progettata per offrire un prodotto ideale per chi desidera avvicinarsi con stile all’esclusivo mondo delle Superbike Ducati ad alte prestazioni. Frutto della genialità e dell’innovazione tecnologica della casa bolognese, la 899 Panigale si propone non solo come una supersportiva completamente a proprio agio tra i cordoli di una pista, ma anche una sofisticata streetbike per l’utilizzo stradale.

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La stagione Superbike 2014 si è conclusa oggi con le due gare notturne disputate sul circuito di Losail, che hanno portato dei buoni risultati al Ducati Superbike Team; Chaz Davies ha chiuso le due manche quinto e settimo e Davide Giugliano quinto e ottavo.
Gara 1 – La prima gara è cominciata alle 19 ora locale sul tracciato illuminato, in condizioni calde (temperatura d’aria 27°C, asfalto 30°C). Partendo dalla pole, Giugliano è scattato bene ma all’ingresso della prima curva ha perso qualche posizione transitando sesto al primo split, alle spalle del suo compagno di squadra Davies, quinto. I due portacolori Ducati hanno tenuto un buon ritmo, battagliando fra di loro e oscillando fra la quinta e la settima posizione per quasi tutta la durata della gara. Giugliano ha sorpassato Davies nel corso del decimo giro, riuscendo nell’ultima fase della gara a passare anche Elias e Melandri per tagliare il traguardo in quinta posizione finale. Davies ha chiuso la gara settimo.
Gara 2 – Condizioni simili anche per la seconda manche che si è svolta alle 22 ora locale. Giugliano, partito abbastanza bene, si è posizionato quarto nei primi giri. Davies era settimo nella prima fase all’inseguimento di Melandri subito davanti a lui, Giugliano si avvicinava ai tre leader Guintoli, Sykes e Rea. All’ottavo giro, Chaz e Davide si sono trovati di nuovo insieme, sesto e settimo, iniziando una lotta simile alla prima manche. A circa sei giri dalla fine i due portacolori Ducati facevano parte di un gruppo di cinque piloti distaccati solo di un secondo. Purtroppo un calo di grip posteriore sulla moto di Giugliano gli ha impedito di migliorare negli ultimi giri, e ha quindi chiuso in ottava posizione. Davies, è riuscito a passare Elias ad un paio di giri dalla fine e ha iniziato una bella battaglia con Melandri che è terminata solo sotto la bandiera a scacchi dove il pilota inglese è transitato in quinta posizione finale distaccato solo di 85 millesimi.
Nella classifica finale del campionato Mondiale Superbike 2014, Chaz Davide conclude sesto, con 215 punti mentre Davide Giugliano è ottavo (181 punti). Ducati finisce in quarta posizione nel campionato costruttori con un totale di 291 punti. Durante la stagione la squadra ha ottenuto due pole, sei giri veloci, e sei podi.
Anche se il campionato 2014 conclude oggi, il Ducati Superbike Team sarà di nuovo in pista il 17 e 18 novembre quando il programma di test invernali avrà inizio sul circuito spagnolo di Aragon.
Dichiarazioni dopo le gare di oggi:
Chaz Davies (Ducati Superbike Team #7) – 7°, 5°
“In gara 1, da metà gara in poi, c’è stato un calo di grip della gomma anteriore che è diventato sempre peggio negli ultimi giri, ho rischiato di perdere l’anteriore della moto parecchie volte. Per gara 2 abbiamo cambiato alcune cose ed il comportamento della gomma è tornato ‘normale’, com’è stato durante le prove. Gara 2 è diventata una bella battaglia, una delle gare più divertenti della stagione per me. Anche se perdevo rispetto a Marco e Toni sul rettilineo, ho cercato di recuperare in altre sezioni della pista e il mio passo è rimasto veloce fino a fine gara. Direi che abbiamo chiuso la stagione positivamente, su un tracciato che è difficile per noi sulla carta. Questo ci da fiducia prima dell’inverno, e continueremo a lavorare sull’ottima base che abbiamo ora.”
Davide Giugliano (Ducati Superbike Team #34) – 5°, 8°
“Gara 1 è andata molto bene, penso che abbiamo fatto una bellissima gara, considerando che prima della manche non eravamo sicuri della durata gomme a fine gara. Il risultato è stato quindi positivo. Nella seconda invece abbiamo faticato un po’ di più. Abbiamo usato la stessa gomma ma c’è stato un calo nella prestazione da metà gara in poi. Peccato perché ero partito forte e sono rimasto insieme ai leader nei primi giri, speravo di poter fare di più nell’ultima fase ma non è stato possibile. Comunque abbiamo finito la stagione portando a casa due buoni risultati, ho fatto anche delle belle battaglie con il mio compagno di squadra e sono contento, penso che sia una buona base per il prossimo anno.”
Ernesto Marinelli – Ducati Superbike Project Director
“Dopo aver conquistato la Pole Position ieri sera, queste ultime due gare della stagione non sono andate bene come speravamo. Sapevamo che questo circuito non ci era particolarmente favorevole in ottica gara, essendo difficile sorpassare al di fuori del lungo rettilineo. Analizzando i dati però i tempi sul giro sia per Davide che per Chaz, sono stati molto vicini al podio, ci è mancata solo un po’ di costanza. Analizzando la stagione appena conclusa sono comunque soddisfatto del lavoro fatto, anche se ci è mancata la vittoria che è il nostro traguardo. La squadra ha lavorato bene e abbiamo due piloti che sono cresciuti molto insieme alla moto e al Team. Questa coesione è importantissima per iniziare il lavoro invernale che ci preparerà alla prossima stagione.”

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eni FIM Superbike World Championship 2014
Losail International Circuit, Classifica Gara 2

01- Sylvain Guintoli – Aprilia Racing Team – Aprilia RSV4 Factory – 17 giri in 33’41.803
02- Jonathan Rea – Pata Honda World Superbike Team – Honda CBR 1000RR SP – + 3.568
03- Tom Sykes – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX-10R – + 5.092
04- Marco Melandri – Aprilia Racing Team – Aprilia RSV4 Factory – + 8.305
05- Chaz Davies – Ducati Superbike Team – Ducati 1199 Panigale R – + 8.390
06- Toni Elias – Red Devils Roma – Aprilia RSV4 Factory – + 8.654
07- Loris Baz – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX-10R – + 9.115
08- Davide Giugliano – Ducati Superbike Team – Ducati 1199 Panigale R – + 13.015
09- Alex Lowes – Voltcom Crescent Suzuki – Suzuki GSX-R 1000 – + 13.478
10- Leon Haslam – Pata Honda World Superbike Team – Honda CBR 1000RR SP – + 25.471
11- David Salom – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX-10R – + 37.964 (EVO)
12- Niccolò Canepa – Althea Racing – Ducati 1199 Panigale R – + 38.001 (EVO)
13- Bryan Staring – IRON BRAIN Grillini Kawasaki – Kawasaki ZX-10R – + 46.248 (EVO)
14- Claudio Corti – MV Agusta Reparto Corse – MV Agusta F4 RR – + 51.926
15- Alessandro Andreozzi – Team Pedercini Racing – Kawasaki ZX-10R – + 56.331 (EVO)
16- Geoff May – Team Hero EBR – EBR 1190RX – + 1’23.937
17- Imre Toth – BMW Team Toth – BMW S1000RR – a 1 giro
18- Alex Cudlin – Team Pedercini Racing – Kawasaki ZX-10R – a 1 giro (EVO)